Il complesso archivistico, costituito da 793 fascicoli condizionati in 173 buste, con estremi cronologici 1951-2015 e con documenti dal 1913, è stato dichiarato di interesse culturale in data 26 aprile 2016. Ne è proprietaria Roberta Carlotto, collaboratrice di Ronconi e con lui fondatrice del Centro di Santacristina di Gubbio, che lo ha ereditato, insieme alla biblioteca e ad una raccolta di dischi, per volontà testamentaria.
L'archivio è un “unicum un po’ speciale”, un insieme di materiale di vario tipo, in gran parte di natura professionale, con poche carte private; è presente anche un nucleo documentario di Fernanda Nardi Ronconi, madre del regista. Numerosi sono i copioni e le fotografie di scena, cui si aggiungono programmi di sala, anche in formato ridotto, manifesti e locandine degli spettacoli, premi e riconoscimenti, cioè medaglie, targhe, coppe, sculture, opere d’arte, diplomi, fogli con le motivazioni, corrispondenza, rassegna stampa, materiale audio video e a stampa, tesi di laurea sul suo lavoro artistico, tanta documentazione ricevuta, da collaboratori più o meno stretti o da chi inviava un copione per un giudizio o un curriculum per una parte.
Il complesso documentario, conservato presso l'Archivio di Stato di Perugia, è descritto nel SIUSA, all'interno del quale, nella sezione Inventari on line, è anche pubblicato l'inventario, Regia e vita. L'archivio di Luca Ronconi, redatto dalla funzionaria della Soprintendenza Rossella Santolamazza.
Regia e vita. L'archivio di Luca Ronconi - Inventario a cura di Rossella Santolamazza