Conferenza sulla ferrovia Spoleto - Norcia
Nell'ambito della "19° Edizione della Mostra Mercato dello Zafferano di Cascia" il 1 novembre alle ore 10:30, si terrà, presso l'Auditorium S.Chiara, la conferenza dal titolo "La Spoleto-Norcia: un’opera d’arte ferroviaria"di Alessandro Bianchi e Luigi Fasciglione. Seguirà proiezione del documentario "C’era una volta un trenino azzurro" di Pietro Emidio Rindinella. Ad aprire l'incontro i saluti del sindaco di Cascia Mario De Carolis e della nostra soprintendente Giovanna Giubbini.
La linea ferrovia fu inaugurata il 1° novembre 1926 e cessò il servizio il 31 luglio 1968.
Il Comune di Spoleto nel 1912 indica al Ministero dei Lavori pubblici la Società Subalpina imprese ferroviarie dell’ing . Giacomo Sutter, come stazione appaltante (incarico conferito con decreto reale n. 1131 del 6 ottobre 1912). L’ing. svizzero Erwin Thomann fu incaricato di redigere il progetto esecutivo; realizzato nel 1913. Il 26 giugno di quell’anno iniziarono i lavori che si conclusero nel 1926. La direzione dei lavori fu affidata al Thomann con cui collaborarono altri ingegneri tra cui Paolo Basler, poi divenuto direttore di esercizio. Durante la seconda Guerra mondiale, il 15 giugno 1944, la ferrovia fu minata dai tedeschi; nell’aprile dell’anno successivo fu riaperto l’esercizio. Nel 1965 alla Società Subalpina subentrò, nella gestione della ferrovia, la Società spoletina imprese trasporti (SSIT), fino alla chiusura avvenuta però soli tre anni dopo. Infatti l’allora ministro dei trasporti Oscar Luigi Scalfaro, il 9 luglio 1968, decretò la soppressione del “servizio ferroviario a favore del servizio in gomma”. Il sevizio ferroviario cessò definitivamente il 31 luglio 1968; l’ultima corsa partì da Spoleto alle ore 19.40. La descrizione migliore della "Spoleto - Norcia" è quella che diede Giovanni Klaus Koenig, Professore di Storia dell’Architettura contemporanea all’Università di Firenze in un articolo de "La Nazione", Firenze, 12 agosto 1970 che riportiamo:
Opera d’arte ferroviaria
“Fra le ferrovie di montagna italiane,… la Ferrovia Spoleto-Norcia ha sempre rappresentato per unanime giudizio non solo italiano, il massimo sforzo di tecnica dei tracciati; una specie di piccolo Gottardo Umbro. Forse perché tra le ultime ferrovie ad essere progettate, essa è anche la più ardita e difficile; tanto che a nessuno, oggi, potrebbe venire in testa di compiere ex novo uno sforzo simile. Ma tale esempio di tecnica ferroviaria resta, appunto, come monumento a testimoniare di un momento particolarmente felice nel modo di costruire le “opere d’arte” ferroviarie. E quindi va conservata come nostro patrimonio artistico e paesistico assieme, appunto perché il paesaggio Centro Appenninico Italiano è caratterizzato da questo continuo rapporto fra natura ed opera dell’uomo”.