Arquata del Tronto
Uno dei luoghi simbolo della forza distruttiva del terremoto del 24 agosto 2016 è sicuramente Arquata del Tronto, paese della provincia di Ascoli Piceno racchiuso all’interno di due aree naturali protette: il Parco nazionale del Gran Sasso e il Parco nazionale dei Monti Sibillini.
Nel primo sopralluogo effettuato il 1° settembre, in un desolante paesaggio di macerie, il palazzo comunale, all’interno del quale era conservato l’archivio della comunità, risultava danneggiato, pericolante, ma nonostante tutto ancora in piedi. Proprio per questo, già il 31 agosto, personale del Comune e alcuni cittadini, formando una “catena umana”, sono riusciti a mettere in salvo circa 60 registri dell’Ufficio anagrafe.
La scossa del 30 ottobre non ha, però, dato scampo, l’edificio comunale si è ripiegato su se stesso e il materiale archivistico in esso conservato è stato sepolto dalle macerie.
Il recupero della documentazione è da subito risultato problematico per l’ubicazione dell’edificio comunale: al centro della città circondato da case crollate e da macerie che impedivano l’accesso a tutto il centro storico del paese. Solo dopo quasi un anno dalle prime scosse è stato possibile aprire un varco che permettesse di arrivare fino alla piazza principale di Arquata, consentendo così il recupero della documentazione comunale che si è svolto, in più riprese, tra il settembre e il novembre 2017. Il primo intervento ha permesso il recupero di circa 90 registri, afferenti all’Ufficio anagrafe, allo Stato Civile e all’ufficio protocollo, che sono stati trasferiti presso l’Archivio di Stato di Ascoli Piceno. La lunga permanenza in un luogo inidoneo e gli agenti atmosferici hanno creato, come era prevedibile, danni al patrimonio documentario che al momento del recupero, nel novembre 2017, è stato portato presso la Sezione di Archivio di Stato di Spoleto, dove è stata effettuata la selezione del materiale individuando la parte di documentazione da inviare al restauro. I circa 1000 pezzi di carte dell’archivio storico comunale di Arquata sono stati affidati per un complesso intervento di sanificazione, disinfestazione e restauro a due ditte specializzate nel settore della conservazione dei beni archivistici e librari.
Ad oggi si è concluso il primo intervento di spolveratura, disinfestazione e restauro, eseguito dalla ditta CO.BE.C. di Spoleto su 90 registri temporaneamente depositati presso l’Archivio di Stato di Ascoli Piceno.